Abbiamo intervistato Bettina Galetti, la nostra nuova segretaria di JardinSuisse Ticino.
Signora Bettina Galetti, durante l’88ma Assemblea generale di Jardin Suisse Ticino, è subentrata nel delicato incarico di segretaria dell’Associazione a Cornelia Fässler. Come si ritrova in questa nuova veste? Quali sono le prime impressioni?
Adesso che sono passati diversi mesi da quando ho preso il posto della signora Fässler, posso dire di trovarmi molto bene. Mi piace in particolare la varietà dei compiti, molti dei quali sono per me nuovi, nonché la collaborazione con persone che si stanno impegnando molto per l’associazione, come i membri del comitato. Mi sto inserendo bene, anche se c’è naturalmente ancora molto da imparare.
Ci vuole raccontare brevemente il suo percorso professionale che l’ha portata oggi a JardinSuisse Ticino?
Dopo la laurea in architettura in Germania mi sono trasferita in Ticino e ho lavorato per diversi anni come architetto. Poi una pausa dedicata alla famiglia, quindi ho ripreso a lavorare per una società internazionale, attiva nella costruzione ecologica di alberghi, sfruttando le mie conoscenze linguistiche. Inoltre eseguo da molti anni con regolarità traduzioni nel ramo dell’edilizia.
Nel 2017 mi è stata richiesta la collaborazione per la costruzione di una piscina privata da parte di un giardiniere. In questo periodo mi sono avvicinata con grande interesse all’architettura paesaggistica e dopo un periodo di lavoro come amministratrice di immobili ho saputo del posto come segretaria da JardinSuisse che si sarebbe liberato entro breve a causa del pensionamento della signora Cornelia Fässler e mi sono candidata per questo posto.
Architettura e paesaggio: un binomio inscindibile, confermato da un settore che fa della cura dei giardini il suo obiettivo. Quali sono i punti di forza di questo rapporto? Secondo lei esistono possibili conflitti e come possono essere eventualmente ricomposti?
L’architettura e il paesaggio possono essere visti come due elementi molto differenti, l’artificiale e il naturale. È compito dei professionisti trovare delle soluzioni per far combaciare questi elementi collaborando sin dall’inizio nella pianificazione di un progetto. Negli ultimi anni la consapevolezza di salvaguardare la nostra natura è aumentata sempre di più e anche nel ramo dell’architettura è necessario percorrere nuove vie considerando il lato ecologico e l’integrazione della costruzione nell’ambiente naturale. In passato l’architettura spesso non era in sintonia con la natura, ma la distruggeva, causando grandi conflitti. Oggi per fortuna la situazione sta cambiano e spesso l’architettura prende addirittura spunto dalla natura o cerca di integrarla nel progetto, come per i giardini verticali sulle facciate.