I vostri professionisti del verde, JardinSuisse Ticino
La primavera è finalmente arrivata. Dopo un inverno peraltro non troppo rigido, l’arrivo della stagione mite è infatti più che mai apprezzato. Sale così il desiderio di riscoprire il contatto con la natura e respirare l’aria fresca di una stagione che riporta profumi e colori nei parchi, per le strade e sui balconi delle nostre case, con la natura che torna indiscutibile protagonista dopo il letargo invernale. Già nella mitologia greca si raffigurava questa rinascita attraverso il mito di Persefone, moglie di Ade, che nelle stagioni fredde restava negli Inferi come regina dell’oltretomba, per poi tornare sulla Terra e andare dalla madre Demetra, facendo rifiorire piante e fiori con il suo incedere.
L’etimologia della parola richiama infatti il passaggio tra la stagione fredda e quella calda. Non a caso l’unione tra il latino “primo” e il sanscrito “var”, che significa ardere, splendere, indica appunto il periodo precedente la stagione estiva, un “primo tempo” o la “prima stagione” come d’altronde suggerisce anche la parola francese “printemps”. Pure l’inglese “spring”, richiamando l’immagine della sorgente, evidenzia ancora una volta il concetto di rinascita, di fioritura: ecco allora le forsizie, le primule, le camelie, i glicini, ma anche i mandorli e i ciliegi rappresentare e caratterizzare questi primi e profumati giorni primaverili.
Un’esuberanza di colori che ha un’accezione sicuramente positiva, carica di vitalità, speranza e ottimismo, perfettamente tradotta nelle tante metafore che anche e soprattutto il mondo dell’arte ha utilizzato in lungo e in largo. Basti pensare alla celeberrima “Primavera di Botticelli”, forse la prima opera che ci viene in mente nel momento in cui raffiguriamo questa stagione. Ma c’è anche l’originale quadro dell’Arcimboldo, dove la primavera è una composizione floreale dalle sembianze femminili: la pelle del viso e le labbra sono petali rosa, boccioli e corolle, le bacche a disegnare gli occhi e i capelli un bouquet variopinto e rigoglioso. Una collana di margherite ne orna il collo, mentre il corpo è coperto da una vasta selva di foglie dalle differenti fogge. Senza scomodare Antonio Vivaldi che ha celebrato la primavera insieme alle altre stagioni, peraltro riprese anche nei testi di molte canzoni contemporanee.
La natura dunque rifiorisce con la sua immagine seducente che da sempre ha segnato e ancora oggi caratterizza l’umanità. A noi non resta dunque che viverla, gustarla e assaporarla, cogliendone le sue mille sfumature e i preziosi doni di una natura che, dalla notte dei tempi, ci insegna a rinascere e risollevarci anche dopo i periodi più bui.