La linea verde che avvicina lingue, culture e confini
Tra il 24 e 25 agosto al Palazzo dei Congressi di Lugano influenti protagonisti del Medio Oriente Mediterraneo discuteranno con oltre un centinaio di giovani provenienti da 25 Paesi, questioni e idee elaborate nel precedente Seminario organizzato negli accoglienti spazi dell’Università della Svizzera Italiana.
Il Forum, patrocinato dal Dipartimento Federale degli Affari Esteri della Confederazione e dal Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri Francese, è concepito con l’obiettivo d’immaginare soluzioni innovative per costruire occasioni concrete di dialogo e di sviluppo in una regione, quella appunto del Medio Oriente Mediterraneo, segnata da tensioni politiche, interessi contrastanti, sfide climatiche e migrazioni forzate.
Eminenti personalità dell’imprenditoria, decisori politici, accademici e intellettuali dibatteranno sulle grandi questioni e sfide legate alla regione: dalle configurazioni geopolitiche alle dinamiche dei flussi migratori e ai mutamenti climatici.
Protagonisti dell’evento saranno tuttavia i giovani change-maker, ai quali è offerta la straordinaria opportunità di partecipare attivamente ai panel dove vengono analizzati e dibattuti i temi cruciali per una migliore comprensione della regione, condividendo riflessioni e avanzando proposte ai rappresentanti di alto livello.
JardinSuisse gioca un ruolo di primo piano in questo contesto che vuole unire luoghi e tradizioni del Mediterraneo, simbolica linea verde a collegare ricchezze naturali, materiali e immateriali determinanti per lo sviluppo sociale ed economico della regione.
Il Medio Oriente Mediterraneo possiede infatti uno straordinario patrimonio contraddistinto da oltre 50 siti iscritti nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco, prezioso strumento di dialogo fra culture, tradizioni e identità diverse.
La sfida consiste nel trasformarlo in un patrimonio condiviso e fruibile in modo responsabile e sostenibile da tutti, preservandolo da guerre, cambiamenti climatici e flussi migratori.
Importante quindi ricucire queste fratture attraverso programmi Unesco, iniziative tese a promuovere l’idea di un patrimonio condiviso, sostenendo anche un turismo più responsabile attraverso per esempio le cosiddette cultural routes.
Obiettivo è levigare quelle forme autocratiche e nazionalistiche che frenano il pieno sviluppo democratico della regione, eliminando minacce, instabilità politiche e problemi di sicurezza che hanno causato il crollo del turismo in alcuni Paesi della regione, con gravi conseguenze non solo per l’economia, ma anche per le condizioni degli stessi siti culturali.
La presenza di JardinSuisse Ticino al forum del Medio Oriente Mediterraneo si iscrive dunque in questo contesto: è il tentativo simbolico di ricucire ferite attraverso un vero e proprio percorso del verde capace di unire lingue, culture e confini nel segno di quella macchia mediterranea, tratto distintivo, unico e irripetibile del Mare Nostrum.
Un viaggio tra le specie autoctone del Mediterraneo, non prerogativa di singoli Stati, ma appunto caratteristica inconfondibile di un’area vasta che travalica frontiere geografiche e confini politici, in un incontro e scambio di essenze e profumi.
Fiori, arbusti, piante aromatiche vogliono essere infatti un contributo tutt’altro che immateriale e secondario in un forum che ha l’ambizione di dare voce alle visioni e ai risultati di un lavoro partecipativo e plurivocale.
Una linea verde che, al Palazzo dei Congressi di Lugano, ha l’ambizione di rafforzare l’immagine di un Medio Oriente Mediterraneo dove i punti di unione e comunione sono infinitamente maggiori rispetto ai contrasti e alle divisioni che ancora oggi separano molti di quegli Stati.
Una narrazione nuova e positiva, la visione di un futuro con al centro l’uomo e i suoi bisogni, il tentativo di ricucire fratture partendo da quella ricchezza naturale messa in prima linea dalla Sezione ticinese dell’Associazione JardinSuisse.